Vigneti a regime biologico
Da qualche anno, il termine “biologico” è diventato di uso comune, ci immaginiamo qualcosa di sano, di naturale, che fa bene.
Cosa significa concretamente, coltivare un vigneto a regime biologico? Innanzitutto, bisogna avere una visione più ampia, un vigneto non è solo un insieme di vigne, ma un ecosistema con il suo equilibrio: terreno, esposizione, clima, irrigazione, presenza di boschetti.
Conoscere i nostri vigneti è il primo passo per un corretto e consapevole utilizzo dei concimi e dei prodotti che andranno utilizzati durante il ciclo della vita.
I fattori che aiutano il terreno ad essere ricco di vita, di microrganismi utili alla qualità delle viti, sono le concimazioni mirate e l’inerbimento evitando il diserbo.
Le pratiche in vigna che determinano la qualità del vino sono poi la potatura, la gestione del verde e i trattamenti mirati, con i prodotti consentiti dalla normativa del regime biologico, che vanno a difendere le vigne da parassiti e muffe.
Il metodo migliore per conoscere cosa c’è dietro ad una bottiglia di vino da uve biologiche è informarsi, chiedere, diventare consapevoli. E quale metodo migliorare per farlo se non prenotare una visita in vigna?
Il territorio dei Monti Lessini
Il territorio dei Monti Lessini marca in modo inconfondibile i vini di Tenuta Grimani.
La conformazione aguzza di questi monti lascia subito intendere l’origine vulcanica. I terreni basaltici si estendono sino alle basse colline su cui si trovano i nostri vigneti. Qui si trova un microclima ideale per la coltivazione della vite, grazie alla presenza delle montagne che riparano dalle temperature più fredde in primavera e da una buona ventilazione estiva.
L’uva maggiormente coltivata in azienda è la garganega, varietà autoctona del Soave DOC Farinaldo, e del Macete IGT. La forma di allevamento è la classica pergola Veronese. Nei vini si riconosce la sapidità e il timbro minerale tipico dei vigneti coltivati su suoli vulcanici.
Alla garganega si sono affiancate nel corso degli anni altre varietà: pinot grigio, glera, merlot e cabernet. Per ciascuna tipologia sono stati scelti i terreni e microclimi più adatti, acquisendo altri terreni per proseguire nella crescita qualitativa.